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MAGGIO

Il mese è canonicamente dedicato alla Madonna il cui culto fu ripristinato con l'arrivo dei Normanni nell'isola e che vede varie manifestazioni come la Madonna guerriera di Scicli, della Madonna della lettere e quella della scala a Messina; ma in tale mese si festeggiano anche altre ricorrenze.
In tutto il mese a Caltagirone, il paese in provincia di Catania famoso per le sue ceramiche, si ricorda la Madonna attraverso la decorazione delle edicole con dei fiori, edicole in cui si riuniranno le donne durante tutti i pomeriggi del mese per recitare il rosario in dialetto, e con la decorazione
con dei fiori della scalinata di Santa Maria del Monte, in ricordo della Madonna di Conadomini.

Il primo maggio si ha un appuntamento folkloristico molto seguito nella frazione marittima di Scicli, Sampieri, cioè la Sagra del pomodoro. L'evento, punto d'incontro per tutta la provincia ma anche per le zone vicine, prevede la presenza di numerosi cuochi che sfrutteranno questo tipico esempio della agricoltura locale per creare varie pietanze, dalla pizza alla pasta condita, che poi saranno messe in vendita. La sagra prevede anche momenti di spettacolo serale ed essa dura tutto il giorno.

Il primo maggio ricorre la festa di S. Filippo Apostolo ad Aidone (En), santo noto per le sue capacità taumaturgiche che è invocato per guarire gli infermi mentali e i malati cronici. I numerosi fedeli, provenienti soprattutto dalle altre città, accorrono in vario modo: alcuni arrivano scalzi donando al Santo parti del corpo umano in cera per sciogliere il proprio voto, altri arrivano trascinando grosse catene per fare ammenda delle loro colpe o per ringraziare dei favori ricevuti. Come in altre città siciliane, si ha la processione a spalla della bara e della statua del Santo. In passato erano portati in processione anche degli stendardi e le statue degli altri Apostoli. Al santo sono offerti fiori e fave per ingraziarselo. La statua del santo ed una sua reliquia sono trasportati fuori città, in una pianura, anche l'ultima domenica del mese per far si che il Santo benedica le piantagioni e renda cospicui i raccolti.

Il due maggio c'è la festa del SS. Crocifisso dell'Olmo a Mazzarrino, in provincia di Caltanissetta, che ricorda un fatto miracoloso: molti anni fa due ladri si erano introdotti nella Chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie con l'intenzione di rubare un prezioso Crocfisso conservato in essa, ma un grande olmo miracolosamente cresciuto davanti la porta della chiesa impedì loro la fuga. I festeggiamenti prevedono la processione del SS. Crocifisso, posto per l'occasione all'interno di una vara sorretta da due assi di legno, addobbato con margherite gialle e trasportato per le vie cittadine da almeno 100 confrati scalzi, seguiti da numerosi fedeli.

Il tre maggio ricorre la festa del SS. Crocifisso a Monreale, in provincia di Palermo. Il Crocifisso, nella tradizione, è il protettore dalle disgrazie ed è il patrono della città e la vara del Santissimo è portata in processione per le vie cittadine.

Dal primo al tre maggio a Catalafimi (Pa) si commemora la festa dell'abbondanza per dimostrare la devozione dei cittadini al crocifisso ligneo custodito nella chiesa di S. Caterina. La tradizione popolare vuole che tale Crocifisso nero sia stato trovato da una coppia di coniugi; la sua particolarità è che è tutto nero. Il Crocifisso è festeggiato con vari eventi: il primo giorno della festa si ha la processione degli scolari che giunge alla "Badia Grande", il miglior monastero cittadino, per portare un emblema della Passione del Cristo; essi sono seguiti dai fedeli; il secondo giorno si portano dei ceri votivi al Crocifisso e si attua la processione dei cittadini che, in un punto prestabilito, si incontra con la cavalcata dei "massarioti" che, su dei muli, portano dei ceri; un elemento caratteristico della processione è il carro ornato d'alloro usato per il trasporto del pane benedetto e preparato in in varie forme e che rappresenta i voti effettuati dai fedeli; sul carro si trovano anche degli uomini che hanno il compito di dividere le forme del pane che poi sarà distribuito ai fedeli convenuti al corteo; l'iltimo spettacolo della giornata è la processione del Crocifisso che coinvolge le varie confraternite ed il clero; il Crocifisso nero è legato ad una croce d'argento ed è accompagnato dall banda musicale, dalla macchina che trasporta S. Maria del Giubino, così chiamata dal nome della contrada dove fu ritrovata, e trasportata da possenti buoi.

Dal primo al tre del mese si festeggia il SS. Crocifisso anche a S. Margherita di Belice (Ag). La storia di questo Crocifisso è molto fantasiosa: nei tempi passati, un uomo che alcune voci denominanono come pastore, si trovava in una grotta situata in una collinetta sottostante l'odierno santuario; trovando un pezzo di legno, volle scolpire un Crocifisso, ma si fermò quando arrivò alla faccia e si addormentò deluso; al risveglio trovò il Crocifisso completato; spaventato, lasciò tutto all'interno della grotta, il cui ingresso col tempo si ostruì; dopo anni, la grotta fu scoperta e al suo interno si trovò il Crocifisso. La storia è molto comune nell'isola, dove quasi ogni festa patronale è accompaganta da ritrovamenti ed eventi miracolosi, così come sono prevedibili i festeggiamenti dedicati a questo SS. Crocifisso, ad esclusione dell'offerta di una grande striscia di stoffa colorata ai bordi della quale sono legati una decina di nastri trasportati da pastori a cavallo di giumente riccamente addobbate. Tale striscia di stoffa accompagna il Crocifisso nella sua processione, Crocifisso che è trasportato da una confraternita; alla bara che accoglie il Crocifisso sono legati dei mazzetti di fave e di spighe; il corteo è accompagnato da numerosi fedeli che reggono dei ceri; il corteo fa numerose fermate per attuare la benedizione delle campagne che circondano la città.

La devozione per il SS. Crocifisso è comune a numerose città isolane, come si può leggere in questa cronologia annnuale dei festeggiamenti patronali e non della Sicilia. Le feste ad Esso dedicate sono molto simili tra loro, ed hanno spesso un'origine che unisce la storia ecclesiastica, la leggenda e la fantasia popolare. Ciò si trova anche nella devozione del SS. Crocifisso della città di Resuttano, in provincia di Palermo, dove questa festa ricorre il tre ed il quattro di maggio. Qui la leggenda prevede che nella cucina del palazzo del proncipe di Resuttano giaceva dimenticato un Crocifisso; un giorno la figlia del principe s'ammalò gravemente ed ottenne la guarigione solo dopo che suo padre attuasse la sua visione, cioè quella in cui lo stesso Crocifisso ordinava di ricevere una più adeguata sede; il padre della ragazza lo fece trasportare in chiesa e la ragazza si salvò. Il giorno della festa si ha la processione del SS. Crocifisso, accompagnato dai simulacri degli altri Santi venerati in città, dalle varie confraternite cittadine, dalla banda musicale e dai devoti. Una nota colorata della festa sono gli innumerevoli mazzi di rose, fave verdi e spighe che sono attaccati alla macchina adibita al trasporto del Crocifisso.

Il 4 ed il 5 di maggio si festeggia S. Angelo a Licata, (Ag). Il frate carmelitano nacque a Gerusalemme e, dopo aver ricevuto in sogno Gesù Cristo che gli ordinava di evangelizzare la Sicilia, partì nel 1220 per l'isola, dove fu ucciso, a Licata, mentre era in chiesa a predicare. Nel punto dove fu seppellito scaturì dell'olio miracoloso per guarire gli infermi.
Il Santo è protettore sia dei contadini che dei marinai dai quali è celebrato. La mattina della festa i fedeli si godono l'oratorio sul martirio del Santo, evento che si svolge in Chiesa. Sempre la mattina, sono raccolte le offerte dei devoti, che consistono in animali di varia taglia, a partire dal bue fino ad arrivare ad una colomba. La processione pomeridiana delle reliquie del Santo conservate in un'urna d'argento sorretta da 12 colonne è attuata dai contadini e dai marinai che si alternano nel trasporto. L'urna è accompagnata da degli uomini che muovono abilmente dei stendardi e dai numerosi fedeli.

La prima settimana del mese è molto particolare a Casteltermini, in provincia d'Agrigento, perchè si può assistere alla convivenza delle culture cristiana e araba, avvenuta dopo l'avvento della conquista normanna dell'isola. Si sta parlando della sagra del "tataratà", un'antica festa musulmana che si è inserita nella festa cristiana della Santa Croce. L'evento prende il nome dal ritmo dei tamburi e prevede il coinvolgimento dei vari ceti sociali del posto, che per l'occasione indossano dei ricchi e variopinti costumi e partecipano ad una cavalcata. Tale evento, ovviamente, ha un forte richiamo folkloristico e poggia le sue origini in un fatto miracoloso: pare che nei secoli passati, in prossimità della località detta Claudia, una mucca portata al pascolo si inginocchiò ripetutamente nello stesso punto; prevedibilmente, il fatto incuriosì i pastori che incominciarono a scavare nel punto scelto dall'animale e vi trovarono una croce di legno con delle iscrizioni che dedicavano la croce ai martiri del posto uccisi per volere di Decio. Così si decise di commemorare il ritrovamento innanzitutto con la costruzione di una Chiesa nel punto del ritrovamento, chiesa che si trova poco distante dal centro abitato e che ancora oggi conserva tale croce, e poi con la processione e la già citata cavalcata, due eventi che sono ripetuti ogni anno.

Lentini, in provincia di Siracusa, ha due momenti particolari che occupano la prima settimana del mese. Il primo momento è la "Fiera dell'arancio", una vera e propria fiera-mostra di prodotti artigianali creati sfruttando questo agrume. L'evento è il preludio della festa dedicata a S. Alfio che occupa tre giorni, dal nove all'undici del mese e che prevede la processione di un reliquario contenente il cuore del Santo. I festeggiamenti prevedono anche il cosiddetto "giro santo" attuato la notte tra il 9 ed il 10 dai devoti seminudi e scalzi che portano con sè un mazzo di fiori ed un cero in spalla.

Il nove e dieci del mese a Trecastagni, in provincia di Catania, si ha la festa dedicata a S. Alfio, S. Filadelfio e S. Cirino, tre fratelli uniti dalla loro forte fede cristiana e che vissero nel III secolo; essi furono dapprima torturati in vario modo come, come con il versamento della pece bollente in corpo, e poi uccisi perchè non rinunciarono alla loro fede.
Già dal primo del mese e per i 10 giorni precedenti la festa si hanno i cosidetti "viaggi di S. Alfio" durante i quali si recitano preghiere. Sempre in questo periodo si ha lo scampanio delle campane delle chiese della città.
In città si ha anche l'arrivo di 4 bande musicali per rallegrare le folle di fedeli giunti dai paesi vicini.
Il giorno proprio della festa si ha la processione della teca in argento con all'interno le reliquie di S. Alfio, mentre altri uomini sono incaricati di portare in mano dei grossi ceri con le immagini dei tre Santi. Alcuni dei fedeli partecipano alla processione nudi, a parte le parti intime, per adempiere ad un voto da loro contratto. A mezzanotte arrivano i penitenti con il torso cinto da una fascia rossa e tutti i fedeli entrano in Chiesa.

Il paese di S. Fratello, in provincia di Messina, è molto noto per le manifestazioni del periodo pasquale, cioè per i suoi celeberrimi "Giudei". Ma in questa città s'organizza anche la cavalcata in onore dei tre fratelli martiri festeggiati a anche a Trecastagni, in provincia di Catania, cioè S. Alfio, S. Cirino e S. Filadelfio. Le reliquie dei tre martiri sono custodite in tre città diverse, Messina, Trecastagni e San Fratello. La festa è dedicata ai tre Santi, ma è denominata, per comodità, come la festa di S. Alfio. Essa prevede la celebrazione della Santa Messa, la processione della sola statua di S. Alfio, la cavalcata dei purosangue presenti nella città, i giochi acrobatici attuati dai cavalieri ed i fuochi d'artificio. Tutto questo accade il dieci maggio.

La seconda domenica di maggio è il giorno dedicato alla Madonna delle Mortelle a Villafranca (Ag), ma anche in altri paesi vicini come Burgio e Lucca, divisi al loro interno per la loro devozione a S. Giovanni - Villafranca -, San Michele Arcangelo - Lucca -, S. Vito e S. Luca per Burgio. Ma la devozione per la Madonna regna suprema. La tradizione vuole che la Madonna sia onorata con l'omaggio delle statue di S. Giovanni e di S. Michele che si recano nella Chiesa dedicata alla Madonna. Ma, vista la diversa devozione per i Santi sopra citati, si sorteggia chi per primo dei due deve fare la processione. Ciò accade il sabato pomeriggio. La domenica le due statue viaggiano insieme, preceduti dai fedeli recanti i rami d'alloro e seguiti da una folla di devoti. Il tumulto si placa quando arriva la statua della Madonna che è affiancata da quelle dei due Santi. Il tutto si conclude, alla fine della processione, con il rientro delle tre statue nelle loro rispettive chiese.

La seconda domenica del mese di maggio è dedicata a S. Sebastiano ad Avola, in provincia di Siracusa, evento che dimostra come la devozione per questo Santo è molto sentita in tutta l'isola visto che Egli è festeggiato anche, ad esempio, a Melilli - sempre nel siracusano - ad agosto. La devozione di questa città al Santo martirizzato sotto Diocleziano è molto antica ed i festeggiamenti a Lui dedicati erano molto accesi in passato, tanto da richiedere un duro intervento ecclesiastico di censura visto che le processioni dei "nuri" erano devvero effettuate in forme troppo licenziose per esser associate al culto. Attualmente i viaggi dei "nuri" sono attuati ancora, ma essi sono obbligati a seguire la loro pratica vestiti con una tunica bianca ed una fascia rossa. Essi si uniscono alle donne e ai ragazzi vestiti di rosso per attuare il pellegrinaggio alle prime luci del giorno della festa per recarsi in Chiesa dove è conservata la Statua dedicata al Santo, per ripetere le loro invocazioni. Il pellegrinaggio è effettuato generalmente a piedi scalzi ed i fedeli portano con se dei fiori votivi, che poi saranno in parte depositati nelle tombe dei cari defunti.

S. Sebastiano è venerato, sempre la seconda domenica del mese, anche a Maniace, in provincia di Catania. I festeggiamenti prevedono la processione della statua del Santo ed i suoi giri attorno alla Croce Celtica che si trova nel cortile del Castello di Nelson. Tali giri ricordano che in passato la città conosceva il regime feudale, per cui i giri servivano per allentare il regime di suddittanza dal duca, elemento che poi fu allontananto grazie alle lotte contadine.

La terza domenica di maggio a Comiso, (Rg), si festeggia S. Maria Addolorata. La festa inizia la domenica mattina con la celebrazione della messa, mentre il pomeriggio si ha la processione del simulacro della Madonna, in stile barocco e dipinto d'oro che porta la statua della Madonna coperta da un manto nero e col petto trafitto da un pugnale; a piazza Fonte Diana dei giovani cantano un inno alla Madonna. La processione termina la sera, quando la statua è riportata in chiesa.

Il 21 del mese a Mezzojuso, in provincia di Palermo, si ha la fiera del SS. Crocifisso, caratterizzata dall'esposizione del Palio, un'antica bandiera, dalla processione di donne ed uomini a cavallo recanti grossi ceri e con la celebrazione del Pontificale secondo il rito greco-bizantino. La festa si conclude con una processione serale.

Il Santo patrono di Augusta in provincia di Siracusa, è San Domenico che è festeggiato il 24 maggio con vari eventi come la partecipazione delle bande musicali, la processione ed i fuochi d'artificio. In passato tale festa era molto più elaborata e durava anche 40 giorni, attualmente essa è molto più semplice.

Il 27 del mese ricorre la "festa delle milizie" a Scicli, in provincia di Ragusa, che ricorda la vittoria dei soldati cristiani guidati dal futuro re normanno Ruggero contro i saraceni, cioè gli arabi guidati dall'emiro BelKar, guerra avvenuta per la conquista della città (1091). Questa la storia. La leggenda ci dice che la vittoria dei cristiani avvenne grazie all'apparizione della Madonna guerriera a cavallo, evento che determinò la decisione di Ruggero di far costruire una chiesa in onore della Madonna delle Milizie.
L'evento è ricordato dagli sciclitani con la preparazione di due gruppi che simboleggioano i cristiani e i saraceni pronti a darsi battaglia, da una fiera, da corse di cavalli, l'arrivo dei numerosi fedeli dalle città vicine, ma anche da elementi sacri come la processione della statua della Madonna, il pellegrinaggio fino alla vicina Donnalucata dove, pare, apparve la Madonna in aiuto dei normanni.

La terza domenica di maggio è il terzo ed ultimo giorno della festa dedicata dal paese di Sambuca, (Ag), alla Madonna dell'Udienza. La leggenda popolare vuole che un contadino si recò sulle montagne di S. Giovanni per raccogliere delle erbe e vi trovò una statua della Madonna, successivamente trasportata in città attraverso un carro trainato da buoi. Il posto a Lei riservato era nella Badia di S. Caterina, ma, giunti al convento dei Carmine, i buoi si fermarono; si comprese perciò che la volontà della Madonna era di restare lì, così le fu costruita una Chiesa chiamata "Madonna dell'Udienza", la protettrice della città. Nei giorni della festa si ha la processione a cavallo dei mandriani, dei mulattieri e dei mietitori ed ogni brigata è accompagnata da una squadra di tamburini; il palio è aperto da un uomo di legni che sorregge un palo di legno al quale sono agganciatifiori, spighe e varie statuette di caciocavallo, una delle quali rappresenta la Madonna. Il vero spettacolo è la processione del terzo giorno aperta dalle confraternite seguite dai chierici e terminante con la Madonna posta sopra una bara sormontata da colonnine traportata dai componenti di una confraternita. Il corteo termina a tarda notte.
L'indomani la bara è ripresa per l'ultima volta per farla affacciare alla porta della chiesa e per farle fare un ultimo giro della chiesa stessa, per poi riporla nella cappella a Lei dedicata.

Sempre la terza domenica del mese si hanno i festeggiamenti in onore del Santo patrono, S. Filippo Siriaco a Calatabiano, in provincia di Catania. Il Santo è festeggiato già dalla fine del 1700 ed i festeggiamenti si svolgono in due giorni: la vigilia si ha la "calata" del fercolo del Santo dalla chiesa situata nel Castello fino alla Chiesa Madre, il giorno proprio della festa si ha la consueta processione della suddetta statua.

Il giovedì sera precedente la penultima domenica di maggio è importante per i cittadini di Troina, in provincia di Enna, perchè iniziano i preparativi per la festa di S. Silvestro, il patrono della città. Durante questa festa si ha il dominio dell'alloro, un sempreverde che cresce bene nell'isola grazie al clima e che ricorre durante altre feste isolane.
I fedeli partono per la raccolta dei ramoscelli della pianta e percorrono parecchi chilometri a piedi fino al raggiungimento del vallone denominato "Angara di faccialonga"; la raccolta è molto ardua e rappresenta una sorta di rinascita ed in una società agreste assume il significato simbolico di propiziazione per la fertilità. I ramoscelli raccolti saranno poi poggiati nelle mura delle residenze dei fedeli che si recheranno poi ad una santa messa. La domenica successiva i "massari", cioè i contadini agiati, fanno una cavalcata al dorso di muli e cavalli adornati sempre con l'alloro fino a giungere al sagrato della chiesa madre dove si sparano dei colpi a salve col fucile. La festa si conclude con la processione delle reliquie del Santo, in ricordo del suo intervento salvifico della città durante la peste nel 1575. Nei secoli passati c'era l'abitudine di rappresentare un dramma sacro che portava in scena eventi tratti dalla Bibbia e della storia del santo.

Il 28 maggio a Ragusa Ibla, la parte antica della provincia sicula, si festeggia S. Giorgio, un cavaliere che viene rappresentato vestito da soldato armato che con una lancia uccide il drago, il simbolo del male. La sua vara è portata a spalla dai fedeli in processione, a ritmo di musica, e sono preceduti da altri fedeli che portano la cassa in argento con le reliquie dei dei santi. La chiesa dedicata al Santo ha una caratteristica scalinata che, per l'occasione, è addobata con fiori e stendardi.

L'ultima domenica del mese si festeggia il SS. Crocifisso a Casteltermini (Pa).
Qui si rappresenta una particolare cavalcata da parte di due gruppi distinti, da una parte ci sono gli esponenti della "Mastranza" guidati da un sergente, un alfiere ed un capitano prescelti con alcuni mesi di anticipo, dall'altra ci sono i turchi, con due sciabole nelle mani, rappresentati dagli spazzatori di lino. La cavalcata, che si svolge il sabato pomeriggio, è accompagnata dalle reliquie della S. Croce, portate da un giovane prete a cavallo, reliquie che sono poi portate nella chiesa madre della città per esser poi riportate alla chiesetta del Percoraro la domenica mattina, quando si celebrerà una ulterione processione a piedi, ma attuata stavolta dalle maestranze più umili.

Sempre l'ultima domenica di maggio si festeggia il già citato SS. Crocifisso a Montelepre, in provincia di Palermo, ed anche qui la venerazione poggia le sue basi sull'unione tra la storia vera e la leggenda. Il SS. Crocifisso conservato nella Chiesa Madre della città giunse via mare a Palermo e fu condotto a Montelepre. Il suo autore, pare, fu un monaco santo che però ebbe problemi per creare la faccia del Cristo, così chiese aiuto direttamente alla Provvidenza. Un giorno, risvegliandosi, lo trovò completo. Il Crocifisso ha innumerevoli devoti, specialmente tra i marinai, ed è festeggiato con la ricorrente processione per le vie cittadine. Ciò che si è perso degli antichi fasti è il palio, un drappo di seta di forma rettangolare al quale erano appesi dei campanelli d'argento che era portato in processione da quattro persone che nel frattempo gettavano confrtti ai fedeli.

L'ultima settimana di maggio è un famoso appuntamento mondano per la cittadina barocca di Noto, in provincia di Siracusa, l'infiorata. Numerosi cortili, chiostri e vie cittadine sono abbelliti con quadri preparati con i petali di innumerevoli fiori e che ogni anno rappresentano un tema sociale, religioso e mitologico diverso. L'evento è anche una buona scusa per assistere a numerosi momenti culturali rappresentati da concerti e rappresentazioni drammatiche e per visitare gli svariati monumenti barocchi presenti nella città.

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