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AGOSTO

Prima di inoltrarci nell'elenco delle feste patronali del mese estivo per eccelenza, occorre dare qualche cenno della "Fiera Campionaria" che interessa la città di Messina dal primo al 15 del mese, un evento di origini molto antiche visto che esiste un regio decreto del 1939 che attesta la presenza di questa ricorrenza. La fiera ricopre una vasta area messinese attraverso innumerevoli padiglioni occupati dai commercianti di Messina e delle zone vicine, dove è possibile comprare a buon mercato vari prodotti, dagli articoli per l'arredamento a quelli agricoli e meccanici. Per la città, ma anche per tutto il circondario, è un evento d'evasione e di ritrovo molto importante.

Il 5 del mese a Francofonte, in provincia di Catania, si festeggia la Madonna della neve. La leggenda narra che alcuni cacciatori trovarono un quadro della Madonna in un roveto; nel tentativo di liberarlo dai rami, una falce sfiorò il volto rappresentato nel quadro e sgorgò del sangue arginato con del cotone, tuttora conservato nel quadro; in onore del ritrovamento nella città fu eretta una chiesa col nome di "Madonna della neve" perchè quel lontano 5 agosto nevicò.

I primi del mese, e precisamente il quattro, si ha la festa di S. Sebastiano. Il culto del martire del III secolo è molto diffuso in numerose cittadine dell'isola, come a Melilli, nel siracusano, dove si hanno le corse dei fedeli provenienti dalle città vicine che indossano una fascia rossa in petto ed un fazzoletto di seta in capo; essi reggono dei mazzi di fiori che, dopo le numerose corse notturne, saranno gettati ai piedi della statua del Santo conservata nella chiesa del paese di Melilli.
Il culto del Santo a Melilli è dovuto ad un fatto miracoloso tramandato dalla tradizione popolare: pare che agli inizi del 1400 una nave fece naufragio tra Augusta e Siracusa e che essa trasportasse, tra l'altro, una statua del Santo; tale Statua cadde in mare ed il suo recupero fu possibile solo dopo l'arrivo di rappresentanti del clero di Melilli; nel punto del ritrovamento incominciò a sgorgare dell'acqua limpida e da quel momento esso è denominato con l'espressione "Pozzo di S. Sebastiano"; altra acqua sgorgò poco lontano, e tale posto è ricordato con l'espressione "fontana di S. Sebastiano".
Il Santo è invocato per la guarigione delle malattie. I devoti spesso si recano nudi, con le parti intime coperte da mutandoni, a contemplare la statua del Santo, in ricordo del fatto che egli fu martirizzato nudo, per sciogliere i loro voti. Il 4 si ha la processione della statua del santo e la festa prevede anche un mercato variopinto e ricco di prodotti che è effettuato nella piazza dell'oratorio.

Tale culto è molto radicato anche nel paese di Palazzolo Acreide perchè il Santo martire lo liberò dalla peste che imperversava nel XV secolo.
Il Santo è festeggiato dall'otto al dieci agosto con la ricorrente processione della sua statua fatta di legno d'arancio e molto antica e che esce dalla Chiesa il 9 a mezzogiorno ed accompagnata dalla banda musicale.
La processione è particolare perchè mostra le soggettive modi rappresentazioni della devozione dei fedeli: gli uomini trasportano la statua a spalle nude, le donne la seguono a piedi scalzi, i genitori mostrano i loro figli fino ad un massimo di due anni, nudi per dimostrarne l'innocenza.
I vestiti di questi piccoli sono offerti al Santo e gli stessi genitori li ricomprano elargendo cospicue offerte al Santo. All'imbrunire la processione continua con l'ausilio del carro artistico per trasportare la statua e la festa finisce con i fuochi d'artificio.

Il 5 agosto a Giarratana (Rg), si festeggia la Madonna della Neve. Il culto della Madonna è molto antico in Sicilia. Il documento che convalida il culto a Giarratana è un regio editto del re di Spagna e delle Due Sicilie, Filippo IV, col quale si decreta che tutti i comuni del regno debbano avere come protettrice la Madonna. Tale istituzione creò la diatriba tra i fedeli di 2 Santi, S. Antonio e S. Bartolomeo, rivalità che terminò con un decreto ministeriale che determina il titolo di compatrono ai due santi. La Madonna è festeggiata con la processione della sua statua posta su di un baldacchino dorato sostenuto da quattro colonne.

L'otto di agosto Gela, in provincia di Caltanissetta, festeggia la sua patrona, la Madonna dell'Alemanna alla quale fu edificata una chiesa nel lontano 1190 per volere dell'Ordinedei Cavalieri Teutonici. Alla Madonna sono dedicati tre giorni di festa che terminano con la processione dell'Icona della Madonna.

Un cenno merita una particolare festa delle donne che si svolge a Caccamo, in provincia di Palermo, la prima domenica del mese. è la festa della "Castellana" che ricorda il dominio cittadino svolto dalle Signorie per ottocento anni.
Il fatto è rievocato con una parata delle donne in abiti d'epoca che sfilano a partire dal famoso Castello; alla fine del corteo è scelta la Castellana dell'anno.

Dal nove all'undici si festeggia S. Vito, il patrono cittadino, a Regalbuto, in provincia di Enna, Santo che raccoglie numerosi fedeli in tutta l'isola.
Il Santo Deliberante, cioè guaritore, è venerato con numerose processioni, a partire da quella dei rami d'alloro che sono condotti dai fedeli ai piedi della statua del Santo per adempiere alle promesse fatte, a quella in onore delle reliquie del Santo che è attuata il secondo giorno dei festeggiamenti e quella finale, che conclude tutto, in onore del simulacro del Santo.

Il 10 agosto è la festa di S. Lorenzo, santo martire morto sulla graticola a causa della sua religione cristiana. Ad Aidone, (En), il santo è il patrono cittadino ed alla tradizione cristiana sul santo sono stati aggiunti altri particolari: pare che in passato, una notte, una suora dell'ordine di S. Caterina da Siena, nel suo monastero di fronte la chiesa maggiore dedicata a San Lorenzo vide un giovane che bruciava alcuni negozi di tessuti di commercianti venuti per la festa dedicata al Santo. Si tramanda che quel giovane era proprio S. Lorenzo che voleva eliminare l'arrivo della peste in città attraverso quell'atto. I festeggiamenti a Lui dedicati ricorrono ogni 10 anni e consistono non solo nella processione del reliquario in argento a forma di braccio che contiene una reliquia del santo e della sua statua, ma anche di un torneo di figuranti in costume e a cavallo, figuranti divisi in due gruppi, i "lombardi" cioè gli aidonesi, e i "saraceni", cioè i musulmani. I festeggiamenti continuano con la processione dell'immagine della Madonna delle Grazie, dipinto seguito dai fedeli e dai due gruppi precedentemente in battaglia ma poi riappacificati.

Dal 12 al 16 di agosto si hanno i festeggiamenti dedicati alla SS. Annunziata a Trapani. La consueta leggenda popolare ci tramanda che, alla fine del 1100 dei frati carmelitani furono scacciati da Gerusalemme e si recarono, grazie a delle navi, in Sicilia ed alcuni di loro trovarono il loro soggiorno nell'attuale posto adibito al Convento della SS. Annunziata. Contemporaneamente una nave pisana approdò nel medesimo porto depositando una rinomata statua dedicata alla Madonna; dopo aver riparato la loro nave, i pisani non poterono partire se non dopo aver lasciato tale simulacro alla città di Trapani che Le dedicò una splendida cappella. La leggenda ha somiglianze con altre presenti nell'isola e riguardanti altri Santi; ci sono anche alcune varianti alla storia, ma quel che conta è la devozione cittadina alla Madonna. Essa è festeggiata con la lavanda dei piedi dei pellegrini che accorrono al santuario e che è svolta dai confrati e dalle consorelle in ricordo della storica lavanda attuata nei secoli passati. Altri elementi delle feste del passato son andati perduti, ma quel che rimane come costante è certamente la processione della statua della Madonna, attuata dopo la celebrazione dei Vespri e della messa solenne il 15 ed il 16 agosto. La statua della Madonna è portata in processione dai marinai vestiti di bianco.

Un interessante evento si svolge il 13 ed il 14 del mese a Piazza Armerina, in provincia di Enna, il "Palio dei Normanni", evento che trae le sue origini da un preciso fatto storico. Nel 1091 il normanno Ruggero liberò l'isola dalla mano saracena ed il nobile francese donò alla città un labaro raffigurante Maria SS. Delle Vittorie ricevuto in dono qualche anno prima dal Papa.
L'evento inizia con l'entrata in città di un figurante che rappresenta Ruggero, seguito dai suoi cavalieri e dal corteo di paggi e dignitari in abiti di epoca. Ciò avviene il primo giorno dei festeggiamenti, mentre il secondo prevede lo svolgimento del palio nel campo sportivo, quando i partecipanti devono colpire con la loro mazza il "Moro"; questa è una gara di destrezza.
I cavalieri coinvolti nel palio rappresentano i vari quartieri cittadini ed al vincitore è consegnato il palio, così il quartiere da lui rappresentato ha il compito di conservarlo per tutto l'anno. Anche se tale evento non rientra a pieno titolo nelle feste patronali, merita d'esser considerato come punto di evidente sapore folkloristico e storico e degno dell'interesse turistico.

Dal 13 al 15 del mese si festeggia Maria SS. Assunta in cielo a Tusa, in provincia di Messina. I tre giorni scandiscono il ritmo dei tre eventi commemorati in onore dell Madre Celeste. Il primo giorno si effettua la processione dedicata alla Madonna morta; il secondo giorno si festeggia l'Assunzione della Madonna in cielo all'interno della chiesa madre cittadina, dove la statua della Madonna è trainata verso l'alto; l'ultimo giorno dei festeggiamenti si ha la "cavalcata storica", cioè la sfilata dei muli e cavalli che sono bardati con attrezzi agricolo.

La festa della Madonna Assunta in cielo si festeggia a Novara, in provincia di Messina, da 14 al 16 del mese. La festa inizia la sera del 14 con l'uscita delle 15 statue dei santi dalle loro rispettive chiese per giungere al duomo, sede dell'Assunta, per onorare la Madonna. Tra queste statue ricordiamo quelle di S. Rosalia, S. Giuseppe, S. Francesco d'Assisi ed ognuno di loro ha il suo posto anche nella processione della statua della Madonna ornata di vari monili d'oro, simbolo dei voti dei fedeli, processione che giunge alla chiese dedicata a S. Ugo, compatrono della città, la cui statua prende il suo posto d'onore vicino a quella della Madonna. Il giorno della processione dedicata alla Madonna è il 15 e la sua statua predomina sulla miriade di torce accese in suo onore. Il 16 è dedicato a S. Ugo e alla sua processione, che in parte perde il rigore nell'assegnazione dei posti delle statue tipico della processione della Madonna. Tale cistercense è ricordato in questa citta, anche con un profano ballo pubblico che si protrae fino all'alba del 17.

Dal 14 al 16 agosto si festeggia il SS. Crocifisso a Palazzo Adriano, in provincia di Palermo. Il simulacro è posto su di una macchina portata a spalle da almeno una trentina di appartenenti alle varie confraternite cittadine e il tutto è decorato da svariati mazzi di fiori e campanelli d'argento.
La macchina è scortata dalle confraternite cittadine e dai fedeli ed è circondata a destra dalla statua della Madonna delle Grazie e a sinistra da quella di S. Nicolò. La processione si scioglie, al suo termine, di fronte la chiesa madre cittadina.

Il 15 agosto è il giorno dedicato alla Madonna Assunta in cielo nella tradizione cristiana e l'evento è ricordato anche a Messina con la processione della vara. Questo evento è reso ancora più particolare dal corteo delle due statue del Gigante e della Gigantessa, due statue di otto metri che simboleggiano la supremazia messinese che doveva risolvere l'antica diatriba tra Palermo e Messina per assumere il privilegio d'esser il capoluogo del regno di del regno di Sicilia. Attualmente i festeggiamenti prevedono la processione della vara della Madonna Assunta, struttura a forma piramidale che prevede nella parte inferiore la rappresentazione del trapasso della Madonna ed in quella superiore Gesù Cristo che porge l'anima della Madre all'Empirio, e la passegiata delle statue di gesso dei due giganti, che avviene il 14 e che per i messinesi simboleggiano Mata e Grifone, due figure leggendarie della Messina popolare.

Il giorno di ferragosto ad Ispica (Rg), si festeggia la Madonna del Carmelo, divenuta patrona della città nel lontano 1874. La Madonna è rappresentata da una splendida statua che la mostra con un abito dorato e con il Santo Bambino nel braccio sinistro e l'abito devozionale nella mano destra, abito che è portato dai fedeli al collo durante i festeggiamenti dedicati alla Madonna e culminanti nella sua processione. La statua è conservata nella Chiesa a Lei dedicata.

Il 15 agosto si festeggia la Madonna Assunta in cielo a Piazza Armerina, in provincia di Enna. E' tradizione che il papa Nicolò II diede al conte normanno Ruggero, insieme all'investitura del regno di Sicilia, un vessillo di seta raffigurante la Madonna, dipinto da S. Luca.
Il conte regalò il vessillo a Piazza Armerina, ma esso fu nascosto dalla furia di Guglielmo I, un altro nobile normanno che però si era alleato ai saraceni per punire la città che aveva ospitato i nobili a lui nemici.
Nessuno si ricordava più dove il vessillo era stato nascosto quando, circa 200 anni dopo tali fatti, la Madonna era invocata per debellare la pestilenza che aveva colpito la città finchè la Madonna stessa non rivelasse in sogno ad un canonico dov'era stato nascosto il suo vessillo.
La Madonna è commemorata con 5 giorni di festa durante i quali si hanno varie manifestazioni. Quelle più folkloristiche sono senza dubbio una cavalcata che ricorda l'entrata in città del conte Ruggero, che è rappresentato da un anziano esponente delle maestranze locali, evento che ricorre il primo giorno dei festeggiamenti, e la processione del vessillo che è posto su di un fercolo trasportato dagli esponenti della borghesia e scortato dalle varie confraternite cittadine che portano in corteo le statue dei loro santi tutelari, evento che ricorre l'ultimo giorno dei festeggiamenti.

La Madonna Assunta è la conpatrona, insieme a S. Giuseppe, della cittadina di Randazzo (Ct), e qui è logicamente festeggiata il 15 d'agosto con la tipica festa della Vara. Già il giorno della vigilia si ha la processione della Vergine dormiente, mentre il giorno della festa si ha la preparazione dei bambini che rappresenteranno i personaggi viventi della vara. In effetti la processione del 15 prevede che i bambini siano una parte integrante del carro trionfale che rappresenta un'allegoria dei Misteri Mariani della Morte, Assunzione ed Incoronazione della Madonna, carro risalente al XVI secolo, carro che ripercorre l'immancabile processione caratteristica di tutte le feste patronali siciliane. Il carro di Randazzo rompe un pò con la tradizione tipica di queste macchine visto che la rappresentazione sacra prevede la successione in verticale degli eventi mariani, a partire dal basso dove si ha il letto funebre della Madonna attorniato dagli Apostoli, nel livello intermedio l'assunzione in cielo della Madonna ad opera del Figlio ed infine la glorificazione mariana attuata dalla SS. Trinità. Tutto l'apparato è alto oggi una ventina di metri, dopo un restauro dovuto per riparare il crollo della parte terminale della struttura ed il tutto è abbellito da una schiera di angeli ed altri personaggi sacri, come quello di S. Tommaso. Il corteo dedicato a questa imponente vara è accompagnato, oltre dall'ovvia presenza degli innumerevoli fedeli, anche dalla banda musicale e dai militari in alta uniforme.

Nell'isola di Marettimo - Tp - il 15 agosto e' dedicato alla festa della Madonna di Trapani. La particolarita' della festa e' che la statua in marmo bianco alta 80 centimetri rappresentante la Madonna e' portata in processione inizialmente in barca con un corteo suggestivo e corposo e successivamente in spalla fino al piazzale Monterey dove e' celebrata una messa all'aperto. Infine, la statua e' riportata in processione nella Cappella del Rotolo, poco distante dal centro abitato.

La Madonna del Ponte si festeggia il 15 agosto a Caltagirone - Ct -. La Madonna e' raffigurata in un'antica pittura su vetro che e' stata ritrovata, secondo la tradizione, in un pozzo dove i calatini attingevano acqua.
I festeggiamenti prevedono che la rappresentazione della Madonna sia portata in processione gia' dalle prime ore del mattino e che i balconi delle case siano illuminate con dei piccoli ceri ricavati utilizzando dei pezzi di carta colorata.

Il 16 di agosto è la festa di S. Rocco a Butera, in provincia di Caltanissetta. La leggenda popolare ci tramanda che la città in passato era colpita da epidemie e la cittadinanza era disperata. All'improvviso dal mare arriva una cassa e, nella spiaggia, un carro trainato da buoi che, per incanto, riceve tale cassa per portarla in città; durante il tragitto, gli animali possono dissetarsi perchè, miracolosamente, da un roveto presente nella contrada SS. Cosimo e Damiano sgorga dell'acqua; il posto è oggi denominato "Acqua di S. Reliquia"; in città la cassa è aperta ed escono delle farfalle che, come vuole tale leggenda, arrivarono fino al papa, dove presero le sembianze di S. Rocco. La cassa fu aperta nuovamente e si trovarono i resti mortali del Santo.
I festeggiamenti iniziano il 14 con l'arrivo dei fedeli dalle città vicine che portano svariati doni al Santo ricevendone in cambio una sua immaginetta; le offerte servono per pagare le spese della festa. Il terzo giorno si ha la processione della statua del Santo che è posta su di un carro. Sono sempre attese guarigioni dal Santo, ed i bambini che l'hanno ottenuta sono posti nudi di fronte alla statua ed i vestiti donati al Santo.

Il 15 ed il 16 del mese di agosto ricorrono i festeggiamenti dedicati alla patrona Maria SS. Della Cava a Pietraperzia, in provincia di Enna. Il culto, probabilmente di origine normanno, ricorda un evento miracoloso: un giovane trapanese muto ricevette in sogno la Madonna che, per tre notti di seguito, Gli ordinò di recarsi nel podere di Runzi, nel territorio di Pietraperzia; il giovane obbedì agli ordine ricevuti e, scavando nel posto indicatogli dalla Madonna, vi trovò un'effige raffigurante la Madonna, e ritrovandola acquistò il dono della parola. Nello stesso punto del ritrovamento è stato costruito un santuario dedicato alla Madonna, meta di pellegrinaggi notturni alla vigilia della festa. I festeggiamenti prevedono i doni offerti dal ceto sociale dei carrettieri e la processione del simulacro della Madonna.

Il 19, 20 e 21 agosto nella cittadina di S. Caterina, in provincia di Caltanissetta, si festeggia la Madonna delle Grazie, la tutelare del paese. La leggenda vuole che in passato alcuni mietitori del paese si recassero nei paesi vicini per svolgere il proprio lavoro e, passando per Caltanissetta, entrarono nella Chiesa della Madonna del Carmelo; qui trovarono, tra le altre, la statua della Madonna delle grazie, mplto trascurata, e la comprarono; lungo il tragitto, e precisamente nel posto oggi chiamato "Zotta della Madonna", i mietitori, pentiti dell'acquisto e volevano riportare la statua ai suoi vecchi propietari; ma la statua divenne molto pesante e fu impossibile spostarla, tanto da pensare che la Madonna volesse la costruzione di una Chiesa in quel posto; in realtà la chiesa fu costruita in un altro posto e nella zotta fuedificata un'edicola in ricordo del miracolo, dove oggi sono portati gli animali sofferenti per richiedere ed ottenere la loro guarigione. La Madonna è celebrata con la consueta processione della sua statua, ma non mancano occasioni per onorarLa.

La terza domenica del mese d'agosto si festeggia S. Maria del Bosco a Niscemi, in provincia di Caltanissetta. La festa è dovuta ad un evento miracoloso: un pastore che aveva portato a pascolare il suo gregge vicino il feudo di Niscemi aveva perso il suo giovenco preferito; dopo una lunga ricerca lo trova vicino ad una fonte d'acqua dove trova anche un quadro raffigurante Maria che tiene in braccio Gesù Bambino e, sulla mano sinistra, l'immagine del mondo sormontato dalla Croce e circondato da due lampade ardenti in mezzo all'acqua.
Il pastore avvertì le autorità competenti ed il quadro fu portato nella chiesa principale della città, mentre nel luogo del ritrovamento fu costruita una chiesa dove si conserva intatta la fonte, sormontata da una cupoletta.
In effetti il ritrovamento avvenne in maggio, e lo si commemora ogni anno con una piccola processione del simulacro della Madonna per le vie cittadine, ma la vera festa avviene nella già citata terza domenica d'agosto, con modalità simili ad altre feste isolane ma particolare per la fiera ed il mercato che sono organizzati per l'occasione.

La penultima domenica di agosto si commemora S. Ciro a Marineo, in provincia di Palermo. Il Santo, come ci dice la leggenda scritta, proveniva da una nobile famiglia e nacque nel III secolo dopo Cristo ad Alessandria d'Egitto. Questo cristiano fu decapitato per ordine dell'imperatore ed il suo teschio fu riportato in Roma per ordine del papa Costantino e successivamente inviato a Marineo per ordine del pontefice Pio VII. Il Santo è onorato con tre giorni di festa che prevedono vari eventi, come le due processioni che si attuano il primo ed il secondo giorno dei festeggiamenti. Il corteo del primo giorno prevede la partecipazione dei devoti che trasportano i ceri votivi, delle tre confraternite cittadine - dedicate a S. Michele Arcangelo, alle Anime Sante e al SS. Sacramento - che si distinguono per gli abiti e lo stendardo di colore diverso in base alla confraternita d'appartenenza, delle donne a piedi scalzi e dell'urna d'argento che contiene reliquie del teschio benedetto. Il corteo del secondo giorno, cioè la domenica, prevede la partecipazione di numerosi uomini a cavallo che portano le offerte che i devoti hanno attuato durante l'anno. Saltuariamente si ha la preparazione di un carro trionfale che trasporta per le vie cittadine le due bande musicali ed i devoti che attendono le grazie dal Santo, carro che è trainato da otto potenti buoi e che non è costituita la "Dimostranza", una rappresentazione allegorica che prevede la partecipazione di numerosi figuranti per rappresentare eventi della vita del Santo, rappresentazione che avviene nelle vie e nelle piazze cittadine.

Le ultime due domeniche d'agosto si festeggia, a Mineo, Sant'Agrippina. La caratteristica principale dei festeggiamenti è il pellegrinaggio votivo dei "nuri": gli uomini della città percorrono a piedi scalzi le vie cittadine portando in braccio i loro bambini ed inneggiando alla Santa (il sabato pomeriggio antecedente

L'ultima domenica d'agosto la Madonna delle grazie si festeggia a Mirabella Imbaccari, in provincia di Catania, il cui patrono è S. Giuseppe. Qui la Madonna è rappresentata splendidamente in un quadro ad olio che la ritrae seduta con in braccio Gesù Bambino e nell'altra mano un cuore raggiato. Tale quadro è posto in un padiglione formato da delle colonne di legno dorato.
I festeggiamenti prevedono l'unione del sacro e del profano con la corsa dei cavalli, l'albero della cuccagna e la processione dei simulacri della Madonna e di S. Giuseppe, seguiti dai fedeli. La festa è organizzata grazie alle numerose offerte dei devoti, dei malati e di alcuni lavoratori, come i mugnai.

L'ultima domenica del mese a Chiaramonte Gulfi (Rg) si festeggia il patrono, S. Vito. Di lui si sa poco: è invocato per ottenere la guarigione dalle malattie mentali, dai morsi della tarantola, e la liberazione dal domonio degli spiriti maligni. La festa patronale è simile ad altre presenti in Sicilia: la sera dal duomo cittadino esce un carro sul quale è posta la statua del Santo, raffigurato da giovane, con una mano che regge la croce e con l'altra che regge il Vangelo; davanti la statua c'è un reliquario; il tutto è addobbato con dei fiori. Il momento più caratteristico si ha quando la statua arriva nella piazza principale della città ed è accolta dai rappresentanti delle varie chiese cittadine che sventolano degli stendardi. La piazza è addobbata con dei fiori e raccoglie anche tutti i fedeli.

La domenica che precede l'ultimo mercoledì del mese si festeggia la Madonna di Custonaci a Monte S. Giuliano, in provincia di Trapani. La festa poggia le sue radici in un fatto leggendario: pare che verso la fine del 1500 una nave carica di merci, tra cui anche una bella immagine della Madonna, era partita da Alessandria per la Francia, ma fu ostacolata da una furiosa tempesta; i marinai, oramai consapevoli dell'imminente tragedia, si inginocchiarono di fronte all'immagine della Madonna facendole il voto di costruirle una cappella se li avesse salvati dall'imminente morte, e subito dopo la tempesta svanì.
La nave approdò lungo la riviera appartenente al Monte S. Giuliano e si decise di costruire il santuario sul monte Erice per preservarlo dagli attacchi dei turchi. I festeggiamenti prevedono una cavalcata su dei muli bardati a festa, evento molto antico visto che risale ai primi anni del 1700, e con la processione di un carro molto particolare costruito in onore della Madonna. La sua particolarità è che ha come base una barca montata su ruote e sormontata da una macchina a forma di torre in cima alla quale c'è il quadro della Madonna ed alla sua base quattro figuranti che rappresentano degli angeli che cantano inni in onore della Madonna.

Durante l'ultima settimana del mese d'agosto si festeggia S. Vito a Marsala, in provincia di Trapani, santo già patrono di S. Vito lo Capo. Come già citato, il giovanetto, figlio di un pagano, era di religione cristiana; fu condotto a Roma dove salvò il figlio dell'imperatore dai demoni, ma fu arrestato ugualmente perchè non volle piegarsi agli idoli e poi fu martirizzato il 15 giugno del 304 perchè non rinunciò alla sua religione. A Marsala il Santo è ricordato innalzando nelle piazze cittadine delle cappelle di legno con zampilli d'acqua, un altare e la statua del Santo di sopra; la processione della statua d'argento del Santo che giunge fino ad una chiesetta posta sulle rive del mare ad un miglio della città da dove, pare, il giovane santo si spostò con l'ausilio di una barca guidata da angeli; una corsa di cavalli; una cavalcata processionale che prevede la presenza di un giovane figurante che impersona S. Vito da giovane che cavalca una mula riccamente bardata e scortato da dei contadini che portano un torchio acceso visto che il corteo si svolge di sera. I festeggiamenti si concludono con "l'imbarco": la statua del Santo è posta su di una barca ricca di bandiere ed accompagnata da altre barche cariche di gente.

Dal 23 al 25 agosto ricorrono i festeggiamenti dedicati a S. Anastasia, nel paese ricco di storia grazie alle varie dominazioni che a subito - a partire da quella araba fino a giungere a quella normanna -, Motta S. Anastasia, poco distante da Catania. La Santa è, ovviamente, la patrona della città e per essa sono coinvolti anche gli "Sbandieratori di casa Normanna", un gruppo che ricorda una vittoria del nobile normanno d'Altavilla, Ruggero, sui saraceni (quando ci fu la vittoria, il popolo la ricevette dagli alfieri normanni e tutti iniziarono a sventolare i vari vessilli; il movimento è ripetuto dai componenti del gruppo composto da sbandieratori, musicisti e portainsegne).
I festeggiamenti prevedono anche l'allestimento di vari cortei storici che rievocano il dissidio tra la regina Bianca di Navarra e il conte Bernardo Cabrera.

Il paese di Caltagirone - Ct - festeggia San Bartolomeo il 23 agosto. Anticamente la festra prevedeva anche la processione del fercolo del Santo, attualmente essa ha mantenuto prevalentemente gli aspetti piu' profani. In effetti, presso la Chiesa del borgo di Santa Maria del Gesu' che ospita la statua del Santo, confluisce tutta la cittadinanza per partecipare alle cene improvvisate a base di salsiccia di maiale.

Il paese di Giarratana - Rg - e' in fermento durante il mese di agosto per la realizzazione di alcune interessanti manifestazioni sacre e profane.
Occorre citare innanzitutto "La sagra della cipolla" che festeggia il prodotto piu' caratteristico della citta' che basa la sua economia principalmente sulla agricoltura e che qui raggiunge un sapore e delle dimensioni davvero eccezionali.
Il 21 del mese si ha la seconda manifestazione profana della citta', cioe' la fiera dei prodotti agricoli. Il vero evento cittadino si ha il 24 agosto, cioe' quando si festeggia San Bartolomeo. In questo paese si ha una Chiesa risalente al XVIII secolo e dedicata a tale Santo, compratono della citta' insieme con la Madonna della Neve.
La tradizione religiosa ci comunica che il Santo fu scorticato vivo e poi decapitato, martirio che gli valse il patronato delle corporazioni che si occupano delle pelli e di quelle dei sarti.
Il giorno della festa si effettuano le Sante Messe fino a mezzogiorno, ora in cui inizia la processione del fercolo del Santo che inizia con i due portatori di stendardi ricavati da uno solo donato da emigranti agli inizi del secolo. Tale processione, che prevede anche il lancio sul fercolo di numerose striscioline di carta colorate e termina alle 14.00. Durante il pomeriggio si ha la cosiddetta "cena" costituita dalle donazioni dei fedeli per ringraziare della grazia ricevuta ed i soldi ricavati dalla loro vendita sono utilizzate per opere di beneficenza e per pagare le spese della festa. La sera si ha la seconda processione del fercolo del Santo, fino al suo rientro in Chiesa. Le due processioni sono accompagnate dalla banda musicale.

Il 27 e 28 agosto di ogni anno a Cerami, un paesino in provincia di Enna, si festeggia S. Sebastiano attraverso la raccolta dell'alloro, pianta cara nel ricordo dei greci e dei poeti, già citato in precedenza. S. Sebastiano fu un martire romano del III secolo venerato nella Sicilia Orientale con particolari varianti. A Cerami nei giorni antecedenti la festa si ha la raccolta dei rami dell'alloro da adoperare il giorno proprio della festa, ed i fedeli che la attuano sono a piedi nudi per adempiere al voto fatto al Santo, mentre nel giorno proprio della festa si ha la processione del fercolo del Santo.

Il 29 del mese ricorre l'anniversario del martirio di S. Giovanni, cioè la decollazione, e tale santo è onorato a Ragusa. In tale giorno si ha la processione delle statue degli Evangelisti, statue di cartapesta gigantesche alte tre metri che sono seguiti dai fedeli, dalla statua del Santo posta su un piedistallo, dall'arca santa seguita dai fedeli con delle torce accese, portate per grazia rivevuta. Come di consueto in Sicilia, al sacro si unisce il profano: la festa è ricordata anche per la fiera degli animali e di prodotti vari.

Il 31 è festeggiato S. Cataldo a Gagliano Castelferrato, in provincia di Enna. La festa è preceduta da alcuni momenti particolari: il 29 dei fedeli partono per la raccolta del sempreverde alloro che, dopo la celebrazione della Santa Messa, sarà offerto in dono alla Statua del Santo; il 30, invece, ci sarà il trasferimento dell'urna contenente le reliquie del Santo dalla Chiesa Madre cittadina al Convento di S. Maria del Gesù, evento seguito dalle confraternite cittadine. Il giorno proprio della festa si ha la processione della statua del Santo.

La fine del mese d'agosto e la prima decade del mese di settembre e' molto caratteristica nella citta' di Monterosso Almo, in provincia di Ragusa. La fine dell'estate e' celebrata con degli eventi religiosi e folcloristici come la Festa patronale dedicata a San Giovanni e la Sagra del Pane e dei Cavati preparati nel rispetto delle tradizioni culinarie locali.

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