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LUGLIO

Dal primo al tre luglio si riprendono i festeggiamenti dedicati a S. Antonio Abbate a Nicolosi, in provincia di Catania; questo perchè altri festeggiamenti si hanno il 17 gennaio. Nel periodo estivo si ricorda il miracolo attuato dal Santo alla fine del 1800, quando la lava dell'Etna si fermò nel punto in cui la statua era stata portata in processione. S. Antonio è considerato il protettore del bestiame e la protezione dall'Etna. Il primo giorno dei festeggiamenti si ha la processione delle varie confraternite cittadine, il secondo giorno si ha la processione del fercolo del Santo per le vie cittadine fino alla Chiesa di S. Francesco dove si ha la benedizione delle cavalcature e degli animali, il terzo giorno si ha una ulteriore processione ed i fuochi d'artificio conclusivi.

Per tutto il mese si festeggia S. Pietro a Calascibetta, in provincia di Enna. La tradizione religiosa ci tramanda che questo importante Apostolo partì da Antiochia per andare a Roma, per diffondere il Cristianesimo.
Durante il viaggio si fermò a Palermo e da qui andò a Caltanissetta e provincia. A Calascibetta il Santo è commemorato ogni mattina del mese, alle tre, attraverso lo scampanio a festa delle campane della città e con i pellegrinaggi serali effettuati dai devoti che si recano nella Chiesa dedicata al Santo per compiere le pratiche della devozione e per indossare, tre volte di seguito sul capo, il trigenio di S. Pietro.

Il due del mese ad Enna si festeggia Maria SS. della visitazione attraverso la processione di una preziosa vara del 1500 adornata di suppellettili d'oro e di una statua che, per la leggenda, è stata acquistata a Venezia; ma la nave incaricata del suo trasporto subisce un naufragio e la statua si ferma a Messina e solo dei contadini riescono a spostarla. Da qui l'uso che la processione sia affidata a dei membri della confraternita dei contadini che sono vestiti con dei camicioni bianchi e a piedi nudi. La statua è trasportata nella Chiesa di Montesalvo dove rimarrà a disposizione dei fedeli per quindici giorni.

La festa principale di Alia è certamente quella dedicata alla Patrona cittadina, la Madonna delle Grazie. Il giorno a Lei consacrato è il 2 luglio, quando si attua la classica processione del simulacro della Santa alla quale i devoti partecipano a piedi scalzi portando dei ceri accesi.

Dal tre al nove di questo mese si festeggia S. Calogero ad Agrigento. Una caratteristica della festa è la preparazione delle pagnottelle con semi di sesamo e di finocchio che poi saranno buttati durante la processione.
Il pane è un simbolo ricorrente della tradizione siciliana e rappresenta il nutrimento del corpo e dello spirito, il simbolo dell'attività agricola, degno di rispetto (importante non capovolgero per non dare le spalle al Signore), segno d'amicizia tra le famiglie di un tempo con lo scambio del lievito necessario per la sua preparazione. Esso ricorre, come il già citato alloro, in altre feste isolane, come quella per S. Giuseppe, e può assumere varie forme e rappresenta i voti dei fedeli. La festa è caratterizzata dalla consueta processione del simulacro del Santo, accompagnata dal suono dei tamburi che ricordano la presenza araba, antica, nell'isola.

La seconda domenica di luglio è la festa del Santo patrono di Comiso, in provincia di Ragusa. Il Santo in questione è S. Biagio, già celebrato con funzioni religiose il tre febbraio. La festa assume anche dei sapori propiziatori visto che cade nel periodo della raccolta del grano, elemento importante nell'economia isolana prevalentemente agricola. In effetti, dei fasci di grano sono offerti al Santo e la quantità dell'offerta è direttamente proporzionata a quella del raccolto. Si ha anche l'uso di deporre nella vara del Santo che viene portata in processione delle quantità di grano ed anche di uva.
Vicino a questa vara erano avvicinati anche i bambini malati, nella speranza di ottenere così il miracolo della loro guarigione. La vara del santo è portata in processione a spalle, come avviene generalmente nelle altre manifestazioni isolane, e ciò è sempre considerato un grande onore. Un'altra abitudine legata alla processione è quella di suonare una campanella che dà il ritmo delle soste della processione. Essa è caratterizzata anche da un corteo di persone addette al trasporto di grossi ceri addobbati con delle protezioni di vetro decorato per impedire che si spengano.

Dal 10 al 15 del mese ricorrono giorni di festa anche nel capoluogo isolano per celebrare la Santa patrona della città, S. Rosalia. Il culto per questa dama di corte ed eremita nel monte Pellegrino nel XIII secolo ha origini antiche: a Palermo nel 1624 c'era la peste ed il ritrovamento di parti delle ossa della Santa coincise con il diminuire della pericolosa pestilenza. La grotta dove furono trovate le sue ossa è meta di pellegrinaggio da parte di numerosi fedeli perchè dalle sue pareti sgorga continuamente dell'acqua che è raccolta attraverso delle grondaie di ferro ed essa è l'oggetto del desiderio dei fedeli perchè guarisce da ogni male. La Santa è celebrata con la processione della sua imponente statua per le vie cittadine: il carro che la trasporta ha la forma di una nave e nelle sue travi ci sono delle decorazioni pittoriche rappresentanti la vita della Santa. Altro particolare della festa è la presenza di numerose bambine, vestite con il tipico abito devozionale e le ghirlande di rose e gipsofila tra i capelli, che seguono la processione.

A S. Giovanni Gemini, in provincia di Agrigento, si hanno i festeggiamenti dedicati alla Madonna del Carmelo dal 16 al 18 giugno. L'evento commemora anche un fatto storico della città attraverso una cavalcata: nei secoli passati, e precisamente verso la fine del 1500, il signore di Cammarata e padrone della zona copncesse la libertà civile ed amminiatrativa al borgo che da quel momento cominciò a prosperare; per festeggiare l'evento, gli abitanti della zona presero l'abitudine di arrivare, a scadenze periodiche, alla residenza dei signori di Cammarata, evento che successivamente prese il nome di cavalcata ed inserito nei festeggiamenti dedicati alla Madonna. Infatti il corteo prevede anche la presenza del "Palio", un baldacchino che porta con sè l'effige della Madonna.

Dal 23 al 25 luglio a Caltagirone (Ct), si festeggia S. Giacomo attraverso la decorazione della famosa scalinata cittadina, costruita con degli scalini decorati con la colorata ceramica del luogo, con delle lanterne. Si ha poi la processione dell'arca in argento contenente un pezzetto del braccio del Santo.
Tale pezzo è conservato in una teca in argento che ha la forma di braccio, teca posta all'interno dell'arca.

Il 31 luglio a S. Marco d'Alunzio, in provincia di Messina, si festeggiano i due Santi compatroni, S. Marco Evangelista e S. Nicolò di Bari. La coesistenza dei due Santi è dovuta ad un decreto religioso che aggiustò la contesta aperta presente in passato. In paese ci sono due chiese, una per ogni Santo, ed il contenzioso è stato risolto anche con l'elemento pratico di far partire la processione dedicata ai due santi un anno da una chiesa e l'anno dopo dall'altra. L'antiviglia i devoti si raccolgono presso il monastero del SS. Salvatore recando e distribuendo i classici rametti d'alloro e le tipiche ciambelline, preparate il giorno prima e benedette. Le statue dei due santi sono posti nella medesima macchina e portati in processione e la macchina è ornata con garofani e basilico. La macchina è portata da 24 giovani ben vestiti e con le scarpe, contrariamente a quanto avviene in altre processioni isolane, e l'unico segno di devozione e la spalla scoperta posta sotto le macchina ed il fatto che non ci sono sostituzioni nei giovani preposti al trasporto. La processione si conclude con l'entrata delle due statue nel duomo cittadino e le corse, cioè alcuni contadini si fanno legare le gambe e corrono così accoppiati all'interno della chiesa.

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